Di Bello c’è la vita! Marco, l’arbitro dal cuore grande

marcodibello

Umile, determinato e generoso, Marco Di Bello è un arbitro di calcio con oltre 120 partire dirette in serie A. L’esempio tangibile del sogno che si realizza a suon di rinunce e sacrifici, partendo dai campetti polverosi della provincia. Come quello di Cisternino dove nel 1999, arbitra la sua prima partita tra Cisternino e Fasano, categoria “Giovanissimi”. L’ho conosciuto tre anni fa con l’obiettivo di creare insieme una campagna per AIL Brindisi. Ne è nato un tormentone vincente “Di Bello c’è la vita!” un inno a crederci sempre, combattere contro tutto e tutti con la consapevolezza che vivere è un dono meraviglioso.

Il claim della campagna recita “Il modo migliore per affrontare la malattia non è nasconderla, ma raccontarla”, quanto conta oggi raccontarsi e condividere le esperienze
Tantissimo, sia pur nei rispetto dei limiti e della privacy. Condividere la propria vita nel bene e nel male aiuta gli altri e a volte aiuta te stesso a trovare la forza per affrontare una situazione difficile.

Perché un arbitro sceglie di metterci la faccia per i più deboli
Sono felice ed orgoglioso di mettermi in gioco al fianco di chi combatte ogni giorno battaglie molto più dure di quelle che noi arbitri sosteniamo nei 90 minuti. Siamo persone fortunate e privilegiate e non dobbiamo mai perdere il senso della vita vera.

Quanto “pesa” il coraggio sulla strada del successo
Sono convinto che il coraggio e la fiducia in se stessi siano due ingredienti fondamentali per affrontare la malattia col piglio giusto. Anche io ad un certo punto della mia vita ho capito che per centrare un obiettivo importante dovevo metterci tutta la parte migliore di me: è il messaggio che mi piace trasmettere ai ragazzi di oggi.

Una persona decisiva per la tua crescita
Mio padre Antonio, colui che ha ricacciato con forza i miei dubbi nei momenti difficili. Dalla Prima Categoria alla serie A sulle tribune negli ultimi vent’anni ho sempre incrociato i suoi occhi e sentito la sua grande fiducia. Se comunque sono dove sono lo devo soprattutto alla mia meravigliosa famiglia: un arbitro di serie A va in campo da solo, ma ha una grande squadra a casa.

Esiste un modo per scoprire il proprio talento
Stare attenti a tutti i segnali. Da ragazzino amavo il calcio, ma ad un certo punto capì di essere scarso e decisi di “dirottare” il mio amore per questo sport in un altro modo.

Come resta sempre al top la mente di un arbitro
Allenandola sempre al positivo, ricacciando i brutti pensieri ed ancorandosi a situazioni, immagini o emozioni di piacere e serenità.

Un messaggio per i giovani
Più che le parole sono i fatti il modo migliore per coinvolgere i giovani oggi, mi auguro di essere un esempio ed il consiglio migliore che posso dare oggi è quello di non mollare mai: tutto è difficile, ma non impossibile se ci credi veramente.

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on linkedin

Newsletter

Le mie ultime novità nella tua casella di posta

Newsletter

Le mie ultime novità nella tua casella di posta