Blanco, le rose, le scuse ed un brand che sale a mille

blanco

I manager di Blanco avevano un obiettivo preciso, studiato a tavolino, pianificato nei dettagli e valutato nei “pro” e nei “contro”: far crescere in maniera esponenziale il brand di Blanco. Ho letto di tutto su di lui in queste ore, dal comportamento del “bambino imperatore” all’adolescente senza regole, dall’irriverenza per i fiori al povero Gianni Morandi, costretto a ramazzare il palco dell’Ariston.

La verità, però, è che tutti i miliardi di volte che nelle ultime 24 ore il nome di Blanco è apparso nelle timeline dei Social, tutte le volte che è stato pronunciato in una conversazione al bar o in ufficio, tutte le volte che si è scritto di lui su siti e testate online il suo nome è cresciuto. Dietro alla follia del giovane artista bresciano c’è una grande operazione di marketing e comunicazione. Nelle prossime settimane tutto ciò che è legato a stretta mandata al brand Blanco salirà a mille: vendita di dischi, streaming sulle piattaforme, richieste di serate e concerti, gadget e merchandising, comparsate in tv ….

Nel mondo del Profit (ma lo stesso avviene anche nel Non Profit), quando la visibilità sale vertiginosamente la ricaduta in termini economici e commerciali è sempre notevole. Ciò avviene paradossalmente anche quando si è portati a credere che quell’operazione mediatica sia dannosa o controproducente.

Tre elementi avvalorano la mia tesi e ci inducono alla riflessione:

  1. Il gesto tanto stigmatizzato e le rose rosse prese a bersaglio sono le stesse che compaiono nel videoclip ufficiale della sua nuova canzone “L’isola delle rose”: possibile che gli organizzatori le abbiano messe lì per caso? Sicuri che ad Amadeus e soci questo clamore non abbia fatto comodo in vista delle prossime serate?
  2. Non sono convintissimo che nel target di Blanco (15-25 anni) il gesto sia stato ritenuto poi così clamoroso …
  3. La lettera di scuse, arrivata nel pomeriggio, chiude il tam-tam mediatico con un mea-culpa che rende l’artista “umano” e sotto il profilo della comunicazione il riconoscimento dell’errore con le conseguenti scuse aumentano ancora di più la simpatia del suo target ed inducono a pensare chi ha parlato male che in fondo il ragazzo si è pentito.

Così a quasi 24 ore dal “fattaccio” l’Italia e gli italiani parlano solo e soltanto di Blanco …

Buona seconda serata !

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