Le lacrime di Matteo Spagnolo, consolato dai compagni dell’Aquila Trento sono state probabilmente l’immagine più bella dell’ultimo weekend cestistico. Lo scatto ritrae la disperazione del ventenne giocatore brindisino, dopo aver sbagliato i due tiri liberi che – a poco più di un secondo dalla fine – avrebbero potuto portare sul 2-2 la serie playoff tra Trento e Tortona e che, invece, sono costate l’eliminazione della squadra trentina dalla corsa-scudetto.
Sono lacrime che racchiudono una delusione immensa, un’immagine che probabilmente ti porti dentro per anni. La delusione, come la paura, l’ansia o la sfiducia sono sentimenti negativi che rischiano di farci male, se non addirittura di bloccarci. Non possiamo cancellare una delusione o eliminare la paura, quello che possiamo fare, però, è riuscire a viverle intensamente e trasformarle nel tempo in qualcosa di positivo, prendendocele come carburante per una sfida.
Lo stesso allenatore di Trento Lele Molin, a fine partita ha giustamente detto: “Le lacrime di Matteo? Sono un po’ più vecchio di lui, ho perso anche finali scudetto per un punto. So che tipo di emozioni debba provare, ma sono convinto che questa esperienza per lui diventerà un momento importante di consapevolezza su cui continuare a costruire una grande carriera”.
Tra una donna rimasta single per tutta la vita dopo una delusione d’amore di gioventù ed un’altra che (pur avendo avuto anch’essa una delusione), gira pagina, si innamora di nuovo, si sposa, diventa mamma e nonna, c’è probabilmente la capacità di trasformare la delusione in qualcosa di bello. E’ l’atteggiamento mentale che fa la differenza, ossia la capacità di leggere le situazioni della vita. lavorare sulla consapevolezza e trovare la soluzione migliore, nonostante uno svantaggio, un ostacolo o una difficoltà. Con i tempi ed i modi che appartengono ad ognuno di noi in misura diversa.
Nelle lacrime contro Tortona per Matteo Spagnolo ci sono la forza e la motivazione giuste per costruirsi un grande futuro.