Quante volte speriamo che ci accada qualcosa di positivo, un nuovo lavoro, un nuovo amore, o comunque una possibiltà di cambiamento in genere. Ma cosa facciamo per poter favorire un evento positivo? Una delle attività fondamentali per far accadere qualcosa di buono è lasciar andare qualcosa di “non buono”. Una relazione “tossica”, un’abitudine sbagliata, un’attività che ci prosciuga energie e ci porta ben pochi vantaggi, ad esempio.
Spesso ci ostiniamo a voler cambiare qualcosa che ci ha già dato i segnali che non cambierà. Può succedere in una relazione amorosa, dove l’altra parte continua da anni a commettere errori, giurando ogni volta che è l’ultima e che non succederà mai più. O magari in un contesto professionale, in cui ci viene promesso un aumento di stipendio o un avanzamento, che puntualmente non riguarda noi. A questo punto subentra la paura di perdere qualcosa, sembra che nonostante tutto, quella situazione pur precaria e senza grande futuro, ci faccia stare bene. Ci accontentiamo ed andiamo avanti.
E’ qui che occorre fare un’operazione di coraggio, lavorare con l’immaginazione per vedersi in una situazione differente, facendosi una sola e semplice domanda: così sarei più felice? Io l’ho fatto qualche anno fa mentre ero in ambulanza verso l’ospedale, per un malore causato dallo stress di un lavoro che mi stava logorando. Lì ho deciso che avrei cambiato la mia identità professionale, puntando su qualcosa che fino ad allora mi faceva paura: la paura è il nostro nemico principale. Vivere con la paura significa vivere col freno a mano tirato. Fatti anche tu la domanda.