In libreria da qualche settimana, “La sfida delle emozioni” (Longanesi, 208 pagg.) è il nuovo libro di Nicoletta Romanazzi, la mental coach di campioni come Marcell Jacobs e Gigio Donnarumma. Da vent’anni allena atleti che competono ai massimi livelli dello sport mondiale. Sa bene di cosa parla quando parla di testa, performance e obiettivi, e in questo libro ci svela un segreto: sono le emozioni la nostra risorsa più potente, e senza metterci il cuore non si arriva da nessuna parte.
“Siamo tutti troppo stanchi troppo spesso, – dice Nicoletta – ci sentiamo incompleti e confusi per la maggior parte del tempo e probabilmente “felice” non è la prima parola che useremmo per descrivere noi stessi se qualcuno ce lo chiedesse. È vero? Accade perché abbiamo interiorizzato il primo comandamento della società in cui viviamo: corri, competi, sii produttivo, raggiungi l’obiettivo. Per farlo ci siamo convinti di dover sacrificare la nostra parte più intima sull’altare della performance e così abbiamo perso di vista noi stessi e le nostre emozioni”.
Come diceva già Timothy Gallway ne “Il gioco interiore del tennis” (già negli anni ’70) ogni atleta, come ogni persona, gioca contemporaneamente due partite, sul campo e nella vita: una contro l’avversario e l’altra contro una parte di sé che è impegnata in un’incessante attività di analisi, giudizio e autocritica che crea dubbi, insicurezza, facendoci perdere spesso la concentrazione e la direzione giusta.
“La sfida delle emozioni” ci dice che è fondamentale riallacciare quel dialogo profondo con noi stessi che spesso non siamo consapevoli di aver interrotto. Occorre prima trovare il coraggio di aprire e varcare la porta delle emozioni. Non è un passaggio facile. Oltre quella soglia ci aspettano cose che abbiamo scacciato perché ci facevano sentire deboli e vulnerabili, ci minacciavano o ci mettevano in crisi. Ma, oltre quella soglia c’è anche la nostra forza, qualcosa che ci rende unici: la capacità di accettarci integralmente e smettere di essere i nostri più agguerriti avversari per diventare, infine, i migliori alleati di noi stessi.
In buona sostanza per concentrarci sulla testa dobbiamo prima ritrovare il cuore.
Buona lettura !!!