Da bambino amavo il calcio e fantasticavo nella mia cameretta che diventava il mio stadio. La scrivania era la porta e le librerie gli spalti. Giocavo con una “palletta” di carta accuratamente rivestita da nastro adesivo bianco. A volte ero Maradona, a volte Zico, altre volte ancora Paulo Roberto Falcao. Coi primi caldi, però, la porta che dava sul balcone era aperta e succedeva che ogni tanto la “palletta” cadeva giù. Il mio era un condominio di tre piani, abitato da nove famiglie. Tutte le volte che scendevo a recuperare la palla, mia madre diceva che riuscivo a sapere “vita, morte e miracoli di tutti” in tre minuti.
Credo che la curiosità sia nata con me e col tempo ho imparato ad amarla, ad allenarla, a tenerla sempre accesa. Con gli anni ho capito che la curiosità è la chiave che apre la porta del desiderio, che genera creatività e produce cambiamento. Mi chiedevo e soprattutto chiedevo tutto il possibile già ai professori negli anni della scuola. Non mi accontentavo mai della prima risposta. Affondavo.
La professione di giornalista poi ha affinato molto la mia curiosità: ho sempre cercato i “perché” e sono andato spesso alla scoperta del “come”. Mi piace “bombardare” di domande le persone che mi piacciono e che possono dare tanto alla mia crescita personale e professionale.
Anche oggi mi incuriosiscono tantissime cose. Ogni giorno la mia curiosità mi spinge a ricercare sul web, su libri e giornali o direttamente dalla voce dei protagonisti una serie innumerevoli di risposte come:
– I sacrifici, gli ostacoli e le rinunce delle persone di successo
– Gli esempi e le ricette di uomini e donne che lasciano il segno
– I consigli, le strategie e le tecniche di quelli più bravi di me
– Lo stile di chi riesce ad essere unico
– Gli aneddoti particolarmente significativi
– Gli aforismi e le canzoni che sanno regalarmi emozioni
– Le storie che mi scaldano il cuore
Sono curioso e voglio esserlo sempre più: la curiosità “apre” tutto ….