La cosa che mi colpisce di più di Ignazio Deg(irolamo), mesagnese, classe ’74 è la determinazione, unita al coraggio, di mettersi in gioco come cantante, superata la soglia degli anta. Speaker radiofonico e vocalist per decenni in tante discoteche pugliesi, oggi professionista impegnato nel campo del Marketing e della Pubblicità, Ignazio sta facendo parlare di sé con il suo ultimo singolo “Male male male”, un dialogo interiore con la propria coscienza, su una tematica di scottante attualità come quella della dipendenza. Affascinato fin da ragazzino del mito di Jovanotti, ha esordito nel 2017 con “Il tempo che c’è”, un simpaticissimo tormentone estivo. Oggi è orgoglioso di raccontare la sua storia, (fatta anche di cadute), conserva l’umiltà di sempre e sogna di arrivare a Sanremo.
Sono tante le cose che fanno “Male male male”
La mente umana è affascinata da tutto ciò che crea dipendenza: alcool, droghe, gioco, cibo, sesso, la questione è che dobbiamo comandare noi e non farci comandare da loro. Possiamo e dobbiamo scegliere di essere felici e liberi, anche da una relazione o da un amore “tossico”, di quelli che fanno davvero “male male male”.
Come si rafforza la mente
Dipende tanto dalle parole che utilizziamo con noi stessi. Spesso ci poniamo dei limiti e vediamo solo il problema. La gente si dice continuamente e mo’ come devo fare? Non ho la ricetta magica, ma sono convinto che se ti lasci andare la soluzione c’è sempre.
Le parole possono fare male
E ci sono artisti che ne approfittano di questo, utilizzando espressioni, termini e parole che richiamano il buio, la tristezza, il dolore, pensando così di accattivarsi la grande massa di giovani che vivono una situazione di disagio. Il male esiste, ma occorre fare qualcosa per trovare una soluzione che lo riporti al bene. Io ne sono convinto e mi batto per questo ogni giorno.
La cosa che ti ha fatto più male finora
Una rottura sentimentale, un evento traumatico che mi ha dato la forza di ricominciare. Da lì è nata “Il tempo che c’è” il mio primo singolo, la mia grande scommessa nel campo della musica. Sono uno abituato a cadere e rialzarmi, da ragazzo facevo pattinaggio e dopo una frattura ad un braccio tornai in pista con più entusiasmo di prima.
A chi dici grazie
Alla mia famiglia, in primis mio padre Ubaldo e mia madre Livia, che da qualche anno non ci sono più: mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto in tutte le mie scelte.
Cosa ti manca per sfondare sul panorama nazionale
Un network radiofonico che mi promuova in tutta Italia, ma ci sto lavorando e prima o poi …
Il tuo consiglio ad un giovane profondamente sfiduciato e privo di stimoli
Ragazzi andate sui Social e raccontate la vostra storia, le vostre passioni. Tutti abbiamo qualcosa che ci fa battere il cuore e quando non riuscite a vederla cercate il contatto con la natura, restando da soli, vi aiuterà tantissimo.
Del resto il tuo motto è …
Aiutati che il ciel t’aiuta. Se te ne stai fermo difficilmente arriverà una gioia. Muovetevi ragazzi, tutto è possibile se lo volete veramente !!!