“Siamo la media delle cinque persone che frequentiamo maggiormente” diceva Jim Rohn, uno dei più famosi autori motivazionali del ‘900.
Poco conta, che siano tre, quattro, cinque oppure otto. La verità sulla quale riflettere è una: siamo tutti profondamente influenzabili e influenzati dalle persone delle quali ci circondiamo. Il nostro umore, i nostri obiettivi, il nostro stato d’animo è continuamente condizionato in maniera molto forte dallo spirito di queste persone, dalle loro parole, dai loro atteggiamenti, dal loro modo di vivere la vita. Se ti circondi di persone stimolanti e ambiziose avrai uno stimolo in più nel raggiungere i tuoi obiettivi, diversamente, se hai scelto di circondarti di persone che non fanno altro che lamentarsi, criticare e vedere nero anche tu tenderai a focalizzarti su ciò che non ti piace e di conseguenza a lamentarti, non vivendo il bello della vita. Fateci caso.
Se volessimo indagare sulle motivazioni di questo condizionamento, potremmo citare la teoria dei neuroni a specchio, secondo la quale i nostri neuroni entrano in “risonanza” con le situazioni esterne e tendono ad apprenderle come modello e replicarle.
Il noto proverbio “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare” è vero in parte. Noi amiamo noi stessi. In base al momento che stiamo vivendo siamo attratti dalle persone simili a noi. Mia nonna si accompagnava alle sue amiche che andavano in chiesa tutte le sere per il rosario, chi gioca a Padel cerca chi ha la stessa passione per questo sport, e i ragazzini che impazziscono per i Manga giapponesi frequentano coetanei come loro.
Se stiamo bene con la mente cerchiamo persone buone, creative, ambiziose (anche online), e chi più ne ha più ne metta. Viceversa, se stiamo attraversando un periodo buio, tendiamo a circondarci di chi condivide le nostre paure, ansie o angosce. Chi va con lo zoppo, insomma, non impara a zoppicare, perché tendenzialmente nasconde in sè una velata voglia di zoppicare o magari è già zoppo …
