Nel mondo del calcio si dice che il centravanti vero è quello che riesce a trasformare un cross o un assist in un gol. Nella vita è più o meno lo stesso. Quante opportunità ci capitano ogni giorno? Quante riusciamo a coglierne ed a capitalizzarle? Cos è un’opportunità? Una scelta da prendere con coraggio in un arco di tempo piuttosto limitato per migliorare la tua vita. A volte non è semplice capire perché proprio quella e non un’altra. Occorre fare grandi sforzi di immaginazione, provare a vedersi nelle situazioni future, sentire le emozioni sulla pelle ed osare.
Come il mio 10 Febbraio 2010. Era mercoledì e la notte prima non avevo chiuso occhio. La foto si riferisce proprio a quel giorno e segna l’inizio di un “viaggio” importante della mia vita. La mia prima classe e la mia prima volta da formatore. Ti va di provarci? Da allora è passata un po’ di acqua sotto i ponti. In dodici anni ho avuto il piacere di tenere più di 30 corsi e 60 seminari per un totale di circa 600 ore in aula, davanti a più di 1.500 persone (tra online ed “in presenza”). In questi anni ho capito sempre più cosa realmente fa battere il mio cuore e dà senso pieno alle mie giornate.
Dopo quella foto ho dato vita a “Il Numero 1” (otto edizioni), creato percorsi di Storytelling e Personal Branding per il Sociale (“Belle Storie” e “Faccia da Volontario” su tutti). Ho collaborato con enti e scuole di Formazione, sono finito a Roma davanti a 100 fisioterapisti a parlare di “Vision e Mission” una mattinata intera. Sono stato più volte invitato dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia a raccontare le mie esperienze ai colleghi. Dopo quella foto si sono presentate tante opportunità nuove, che prima non avrei mai immaginato.
Oggi sono grato a chi mi ha dato questa meravigliosa opportunità ed a me che sono riuscito a coglierla. In questi anni ho apprezzato giorno dopo giorno il valore delle parole sostenere, orientare, accompagnare, incoraggiare, illustrare, migliorare, consigliare e condividere. Parole che nutrono la mia anima e che mi spingono ogni giorno di più verso il centro di me stesso e del mio mondo.
Ognuno di noi ha il suo 10 febbraio e la possibilità di scegliere dove andare, l’importante è riconoscerlo.